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Krishnamurti, filosofo dello spirito
Lo spirito deve rinunciare a ciò che ha acquisito: a tutte le abitudini e a quanto si è affidato per sentirsi al sicuro; sfugge, così, alla rete dei propri pensieri. Lo spirito è rigenerato dalla rinuncia, continuamente rinnovata, al passato; in questo modo, non si corrompe e non scatena le correnti delle tenebre.»
La vita di Valentino
Valentino spiega in questi termini: “Gesù morì quando lo spirito, che era disceso su di lui nel Giordano, lo abbandonò”, facendo in questo modo una differenza tra Gesù - in quanto corpo spirituale derivato da una nascita - e il Lògos, che si unì a lui. Il pensiero di Valentino fu certamente influenzato dal Cristo del Vangelo di Giovanni: per lui, come per Giovanni, il Cristo è la rivelazione di ciò che è nascosto. È il Figlio dell'uomo, simile a un faro che irradia la sua luce nella notte cosmica e tocca profondamente la terra prima di ritornare nuovamente alla sua origine. In quanto portatore di un pensiero fondato sul Cristo, Valentino si fece annunciatore della Cristianità Gioannita.
atlantide
“Il faraone ha inviato all’ovest una spedizione per cercare tracce di Atlantide, il paese da cui erano giunti gli antenati del popolo d’Egitto 3350 anni prima, portando con sé tutte le conoscenze di cui erano in possesso.’’ Siamo di fronte a un importante frammento di un testo egizio della II Dinastia, (III millennio, 2853-2734 a.C.) pervenutoci grazie a Heinrich Schliemann, storico protagonista del ritrovamento della leggendaria città di Troia. Poco prima della sua morte, Schliemann depositò il papiro contenente questo testo, antico di circa 5000 anni, in una cassetta di sicurezza presso una banca di Parigi, corredandolo della sua personale interpretazione chiusa in una lettera sigillata
Miele
E' successo mentre spalmavo del miele su una fetta di pane per il mio nipotino di due anni. Ne va pazzo. Estraendo il coltello dal vasetto, ne ho odorato il dolcissimo profumo e ho pensato che la sua dolcezza avrebbe potuto persino coprire il sapore di un pane ammuffito. Improvvisamente, con in mano il coltello pieno di miele, un nuovo mondo si aperto davanti a me Una questione mi ha tormentato per anni, talvolta togliendomi addirittura il sonno. Finalmente, avevo in mano una risposta.Come può materializzarsi, all’improvviso, una risposta? Tra l’altro non una risposta qualunque! Si è trattato, invece, di una comprensione vasta e profonda, che ieri non possedevo ancora.
Siamo proprio noi ad agire
Cos'è che ci fa agire? Quale forza fa muovere quanti rincorrono la gioia, la ricchezza, il potere? Cosa li trascina nel mondo? Quale forza li sprona senza tregua di giorno e di notte? È la stessa forza che spinge alcuni a cercare la vita superiore?
I Versi d’Oro
I Versi d’Oro di Pitagora sono giunti a noi nella loro interezza. Essi descrivono il cammino spirituale come una sorta di matrice, la quale consente alla personalità mortale di passare dallo stato di divinità incosciente, a una resurrezione cosciente di tutto il microcosmo, dotato di una personalità immortale.
La dualità dell’essere umano
La forma naturale è distinta sessualmente, maschile o femminile, mentre l’uomo-anima è sia maschile che femminile, sebbene talvolta si manifesti verso l’esterno come maschio o come femmina. Si distinguono così entità-anima maschili ed entità-anima femminili, benché non siano separate dal punto di vista sessuale. La forma naturale, invece, mostra sempre la separazione dei sessi. Per permettere che il piano di salvezza si compia attraverso innumerevoli esperienze e ripetute nascite della forma naturale. Grazie alla continua frantumazione nella natura della morte e alla ripetuta vivificazione del microcosmo, esiste sempre una possibilità concreta di partecipare nuovamente alla vita originale
la realta d'essere dei messaggeri divini
In questo mondo gli slanci di favore si alternano rapidamente con le onde di discredito, secondo la moda del giorno. E' unicamente una questione di propaganda condotta dalle autorità riconosciute e dai poteri istituzionalizzati. Ecco perché i sentimenti di simpatia o di antipatia non hanno alcun significato profondo o hanno altrettanto poca consistenza che il preteso sapere interiore sul quale sono fondati. Sono come un rumore che cresce e diminuisce, vanno e vengono come il flusso e il riflusso
Platone, l’allegoria della caverna
Immagina delle persone in un’abitazione sotterranea a forma di caverna, aperta verso la luce e dotata di un’entrata larga quanto la caverna stessa. Immagina che esse vivano li fin dall’infanzia con le gambe e il collo incatenati, perciò non possono muoversi; inoltre, non riuscendo a girare la testa, guardano solo in avanti. La luce brilla da lontano, da un fuoco acceso su un’altura, alle loro spalle. Tra il fuoco e i prigionieri passa una strada elevata dove corre un piccolo muro, simile al parapetto dietro a cui i burattinai tengono i fili dei loro personaggi.